Non c’è limite ormai alle idiozie che Vittorio Feltri scrive sul suo pseudo-giornale. In particolare l’editoriale di Libero del 5 aprile è da usare come carta igienica. In prima pagina il nostro “direttore”, mentre il paese a fatica tenta di trovare una direzione per formare il governo (cosa che diventa sempre più ardua), ci informa innanzitutto a centro pagina che un cane di nome Jimmy è morto mentre lavorava in una operazione anti-mine in Libano. No tranquilli non è saltato per aria (la qual cosa per Feltri avrebbe fatto più notizia ancorché se tale sorte fosse capitata all’addestratore), ma ha semplicemente avuto un malore, forse perché in effetti era giunta la sua ora. Inoltre proprio sotto alla foto commemorativa di Jimmy, ritroviamo un articolo di Lucia Esposito che si meraviglia di come la Lombardia sembri Napoli: 4 omicidi in un giorno. Ma la Esposito da Napoli proviene, laureata all’Orientale, master in giornalismo ad Urbino e reclutata tra i polentoni, forse perché davvero brava a rinnegare le sue origini. Tuttavia, a parte la tragica notizia del cane, che strazia profondamente i nostri cuori, e l’elogio della civilissima Lombardia, estranea a certi eventi Gomorriani che solo a Napoli accadono e ai quali tristemente e suo malgrado è costretta ad assistere, il titolone di Libero è quello dell’editoriale di Feltri: “Come siamo scesi in basso: Da Galileo a Di Maio”.

Esordisce, Feltri, Shakespearianamente con un “C’è qualcosa di tragico nel nostro glorioso paese…” che fa presagire tuoni e fulmini. Invece saranno solo scorregge! Altro dalla sua penna non poteva pretendersi. Tira giù, Feltri, l’elenco di tutto ciò che gli italiani illustri hanno scoperto o inventato, cambiando il mondo: la radio (Tesla – serbo), il telefono (Meucci – italiano), il motore a scoppio (Barsanti e Matteucci – italiani), la pila elettrica (Volta – italiano), la lampadina (Swan – inglese, Edison – americano), il pianoforte (Cristofori – italiano), l’elicottero (Leonardo da Vinci – secondo Feltri – ma in realtà furono Sikorsky, americano, e Cornu, francese a realizzarlo) il telescopio (Galilei – italiano) i raggi X (Röntgen – tedesco), i veicoli spaziali (Galilei secondo Feltri, in realtà non so chi sia stato a costruirlo per primo), l’anestesia (Feltri lo conosce sicuramente essendo perennemente narcotizzato; tuttavia sappiate che l’anestesia veniva praticata già in Mesopotamia nel 3000 a.C.), la bussola ( che fu inventata dai cinesi e introdotta in Europa dagli arabi), il giornale (no, non è stato Feltri, tranquilli…se il direttore si riferisce alla stampa allora l’inventore fu Gutenberg, tedesco; il primo giornale fu pubblicato in America il 25 settembre del 1690) ed infine la macchina da scrivere (Fantoni – italiano). Giudicate voi il glorioso paese di inventori nei sogni di Feltri: solo sette su quattordici da lui elencati sono italiani! Scusi Feltri, ma il resto?

Ora, questo glorioso paese si è totalmente rimbambito, tranne Feltri ovviamente, perché ha espresso democraticamente le sue preferenze elettorali. Si è totalmente rimbambita anche la stampa (Feltri infatti è il portabandiera dei rimbambiti) che continua ad occuparsi di questo “fighetto presuntuoso costantemente sulla scena senza un motivo valido”.

Scusate, ma c’è qualcuno che può ricordare a Feltri che il fighetto ha preso 11 milioni di voti? E sono questi 11 milioni che gli danno un motivo valido per occupare la scena della politica italiana? Eh, ma i voti li ha presi specialmente al Sud, illuso di essere assistito grazie alla “boutade” del reddito di cittadinanza, “una sorta di stipendio assegnato a chi, anziché lavorare, si gratta il ventre”.

A-ri-scusate, ma c’è qualcuno che può ricordare a Feltri che almeno alle urne il voto di noi terroni è in tutto e per tutto uguale a quello dei polentoni? O forse il “direttore” pensa che quello dei polentoni valga doppio? Feltri caro, qui siamo in regime di democrazia; finta quanto le pare, ma pur sempre una parvenza di democrazia: perché il fascismo è morto tanto tempo fa! E sembra rimasto solo lei a non saperlo o a sperare in un suo glorioso ritorno!

E per favore c’è qualcuno ancora che possa dire a Feltri che il sottoscritto insieme a tanti altri come lui qui in Terronia, si alzano alle 6 del mattino per andare a lavorare e pagano regolarmente circa il 60% di tasse allo stato? Feltri lei le paga le tasse?

Insomma, secondo Feltri Di Maio può guidare al massimo il tram ma non il paese: “Un signor nessuno che non ha studiato con profitto (commette errori marchiani di grammatica e di geografia), non ha mai lavorato, si è fatto immeritatamente mantenere da mamma e papà, è salito sul podio e, tronfio e pettoruto, detta legge a destra e a manca con una sfacciataggine che rasenta l’impudicizia”.

Accidenti! Secondo me Di Maio dev’essersi trombato le figlie di Feltri! Un tale rancore lo si giustificherebbe solo per un torto simile. Certo se ci fosse Salvini a fare il premier sarebbe un’altra storia. Il signor Salvini Matteo, infatti, nato a Milano da genitori milanesi, figlio di un dirigente d’azienda e una casalinga ha un curriculum di tutto rispetto: nel 1985, a 12 anni, (enfant prodige) partecipa a Doppio Slalom condotto da Corrado Tedeschi su Canale 5 e nel 1993, a 20 anni, a Il pranzo è servito condotto da Davide Mengacci, all’epoca in onda su Rete 4 (ecco perché si è alleato con il Berlusca: per riconoscenza! Come Renzi del resto!). Frequenta il Liceo Classico “Alessandro Manzoni”, dove si diploma nel 1992. Si iscrive quindi al corso di laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano, per poi passare l’anno dopo al corso di laurea in Scienze Storiche e fermandosi infine a cinque esami dalla laurea. Nel 2008 dichiara che sarebbe arrivata «prima la Padania libera della mia laurea» (fonte Wikipedia).  Ah però: un diplomatico mancato con un pozzo di “scienze” al posto del cervello! Se uno legge questo di Salvini, che secondo Feltri ha tutte le qualità per fare il premier, allora Di Maio deve essersi fermato alla quinta elementare. O no? Luigi Di Maio residente a Pomigliano d’Arco, è il maggiore di tre fratelli. La madre, Paola Esposito, è un’insegnante di italiano e latino, mentre il padre Antonio, imprenditore edile, è stato dirigente prima del Movimento Sociale Italiano e in seguito di Alleanza Nazionale. Dopo il diploma di liceo classico, si iscrive all’università. Sceglie dapprima la facoltà di ingegneria per poi trasferirsi a giurisprudenza dell’Università di Napoli Federico II, senza completare gli studi. Giornalista pubblicista dal 2007, ha lavorato per un breve periodo come webmaster e come steward allo stadio per poi lanciarsi in politica candidandosi nel Movimento 5 Stelle (fonte Wikipedia). Vogliamo giocare a “trova le differenze”? Ma soprattutto tra Salvini e Di Maio chi è che ha lavorato per non farsi mantenere?

Feltri, per cortesia! Si informi almeno su Wikipedia come ho fatto io prima di aprire bocca, oops pardon, prima di mettere la penna sul foglio o accendere il computer per scrivere. Anche il suo PC è stufo delle sue panzane!

Ma il meglio ha da venire: “Non ci rendiamo conto che il Parlamento è un luogo teoricamente importante e bisognoso di rispetto; e lo abbiamo declassato a bettola piena di mediocri, sciurette e nullafacenti, assemblea inidonea ad esprimere un protagonista provveduto e culturalmente attrezzato onde assumersi la responsabilità di gestire la cosa pubblica”: benvenuto in Italia Feltri! Il Parlamento è così ridotto dal 1994!

“Il fenomeno Luigino va studiato, sottoposto ad esami clinici per capire perché egli abbia sedotto una folla di terroni e vari fessi settentrionali ex comunisti dall’encefalogramma piatto. Una nazione degradata al punto da essere passata dalla magnificenza di uomini illustri alla bassezza di nani inguardabili del tipo di Luigino La Qualunque va analizzata al microscopio”. E qui trasuda tutta l’ignobile arroganza di questo pseudo-giornalista bergamasco dai modi de “L’albero degli zoccoli”: noi meridionali siamo fessi con l’encefalogramma piatto al pari di quei polentoni che hanno votato cinque stelle. Tutto questo è inaccettabile: meriterebbe la radiazione dall’albo per evidente odio razziale e politico. Ma tant’è, stiamo parlando di Feltri: non vale la pena spendere un euro per andare in tribunale. Basterebbe riaprire i manicomi criminali!

Ciò che Feltri non potrà mai comprendere, è che la seduzione di Di Maio, come lui la chiama, parte dal fatto che è il primo cittadino (prima di tutto cittadino) ad aver messo al centro gli altri cittadini. E questo l’hanno compreso al Sud perché denigrati, abbandonati e sistematicamente penalizzati dalla politica economica e sociale statale e al nord dove il PD è diventato partito di regime e delle banche, lasciando gli operai alla loro mercé. Chi ha votato i cinque stelle è la parte più povera e sofferente del paese (non a caso il Sud) e non quella nullafacente. È la parte del paese che per quanto si impegni resta sempre fregata dalle tasse (le più alte) e dalla burocrazia della peggiore specie. Mi spieghi Feltri perché al Sud chiedere un prestito d’impresa o un mutuo per comprare casa costa di più che al nord; mi spieghi Feltri perché la piccola e media impresa, (per non parlare delle partite iva) prevalentemente presente al sud, è tartassata da infimi adempimenti fiscali, mentre le grandi imprese del nord vengono agevolate; mi spieghi perché non ci sono più banche meridionali che possono investire sul territorio; mi spieghi Feltri perché acqua, luce e gas al sud costano di più, così come i carburanti. Eppure i pochi giacimenti italiani sono tutti in Basilicata. Ma il nostro signor Vittorio, una spiegazione a tutto questo non ce l’ha perché a lui basta aprire la bocca a vanvera e scrivere vomitevoli corbellerie sulla carta stampata, finanziata, peraltro, con i soldi pubblici, per poi tornarsene a casa e pensare alle cazzate da scrivere il giorno dopo! Lei lavora Feltri? Vuole lavorare? Trovi lei una soluzione a tutto questo dall’alto del suo encefalogramma! Io le assicuro di essere mentalmente normale, a differenza sua, e non mi sento per niente umiliato. Né credo che la patria lo sia. Perché una patria oggi non c’è, ma potrebbe esserci a breve. Lei preferirebbe, ad un governo Di Maio, arrangiarsi e campare alla carlona? Noi siamo stanchi di farlo da 157 anni a questa parte ridotti a tale situazione dai suoi avi che lei invoca tanto! I suoi avi hanno dato inizio alla sistematica distruzione di un paese florido, cooptandone le ricchezze e le risorse per poi lamentarsi di doverlo risollevare dalla miseria nella quale l’hanno gettato! La sua ignoranza storica e culturale è a dir poco proverbialmente riprovevole.

E la dimostrazione della sua pochezza intellettuale, sta nella sua proposta di soluzione finale: il coniglio dal cilindro  di Feltri, infatti, sarebbero i vari Casini, i vecchi saggi e la pur sempre presentabile DC! Ma mi faccia il piacere! Sull’Italia dei vecchi saggi lei è stato il primo a sputarci, lanciando monetine a Craxi e osannando Bossi e mani pulite. Il risultato sono stati 25 anni di doppio latrocinio, perpetrato da incompetenti prestati alla politica e la stessa Lega non ne è uscita immune! Lei rivuole Craxi, Andreotti e Cossiga? Anche io, ma all’epoca io avevo 19 anni e siete stati voi a mandarli via: assumetevene la responsabilità. Adesso che sono un uomo credo di avere tutto il diritto, come il resto del paese, di scegliere chi debba rappresentarmi in Parlamento senza che dinosauri di regime, opportunisti e voltabandiera come lei, si arroghino il diritto di criticarmi evocando le competenze della prima repubblica o dandomi del fesso terrone. Io mi reputo di gran lunga migliore di lei! Se quella classe politica non fosse stata falcidiata dai giustizialisti come lei, forse sarebbe stata in grado di partorire politici competenti e dare quindi una degna eredità all’Italia senza consegnarla al Berlusconismo e alle ingiustizie dell’Europa tedesca. La sua dignità l’Italia l’ha persa grazie a quelli della sua generazione e non sarà la memoria di Galileo Galilei o di tutte le menti illustri che ha partorito nel passato a ridargliela! Quella gente è morta! L’Italia ha bisogno di uomini veri al governo, che ascoltino i bisogni e le esigenze della popolazione per ricostruire dal basso una nazione finalmente unita capace di difendere e far valere la sua dignità anche davanti ai burocrati europei. Ma lei ha le fette di prosciutto sugli occhi per accorgersi di questo: sarà l’età o può darsi sia  il suo encefalogramma che si sta appiattendo più velocemente di quanto lei immagini!

d.A.P.

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