Ieri sera è andata in scena l’opera più bella del Napoli di Sarri. Una vittoria all’Allianz Stadium al minuto 89 che non lascia scampo ai bianconeri e riporta gli azzurri a -1 a quattro giornate dalla fine.

Tuttavia la notizia più bella non è l’aver riaperto le sorti del campionato e neanche la vittoria in sé, ma il modo in cui è stata ottenuta: giocando a calcio! Giocando un grande calcio: 60% di possesso palla, 14 tiri a 4 di cui 4 nello specchio contro 0. Reina poteva anche rimanere a casa!

E non importa come andrà a finire (o forse sì…) perché vedere ieri sera un Napoli formato Milan di Sacchi (senza i suoi campioni) che pressa su ogni pallone costringendo sistematicamente all’errore i più blasonati calciatori bianconeri, recuperando un’infinità di palloni e trasformandoli in occasioni da gol e possesso palla asfissiante….beh…è una soddisfazione indicibile!

Ieri sera abbiamo impartito una severa lezione di calcio a coloro che dominano il campionato da sette anni a questa parte, lasciandogli neanche le briciole. Abbiamo portato a casa tutto il pacco con enorme soddisfazione da grande squadra, quale siamo.

Qualcuno, neanche troppo tempo fa, diceva che il bel gioco senza risultati è fine a sé stesso; ieri sera addirittura si è parlato di partita brutta. Può darsi, ma la partita l’abbiamo dominata noi ed è forse questa la ragione per la quale agli esponenti del Palazzo è sembrata brutta.

A noi, invece, è piaciuto tanto che gli uomini di Sarri abbiano sistematicamente conquistato e tenuto palla, creato occasioni e costretto a girare a vuoto per 90 minuti Buffon e compagni: una poesia!

Del tutto insensibili, noi sì, finalmente, di fronte al blasone, al potere, ai campioni, all’arroganza e alla spocchia di chi non è abituato a perdere (o non sa perdere) … per tanti motivi!

Il trionfo del calcio con la C maiuscola! Il trionfo di Sarri, delle sue convinzioni, del suo metodo, del suo calcio. Il trionfo degli uomini che sono in grado di tradurlo in realtà, con impegno e sacrificio!

E non si tratta di elogi gratuiti: è doveroso, infatti, riconoscere il merito a mister Sarri se ieri sera, fin dal primo minuto, abbiamo visto “undici facce di c…” palleggiare davanti ad undici birilli in balia del possesso palla azzurro. Non un’azione degna di nota, non un tiro in porta, non un acuto di uno dei loro campioni. Allo Stadium calma piatta. Fino all’89°, quando Koulibaly sale a due metri e mezzo e segna la vittoria.

L’apice dell’insensibilità esultare tutti in campo dopo il gol e al fischio finale davanti al pubblico bianconero; l’apice dell’insensibilità riaprire i giochi quando ormai sembrava fatta per il settimo anno consecutivo; l’apice dell’insensibilità festeggiare in città come fosse capodanno ed accogliere calorosamente la squadra al suo rientro a Capodichino.

Ma se poi il 20 maggio, per qualche strana licenza poetica, insensibilità dovesse far rima con vittoria, allora sia la benvenuta fin da ora.

d.A.P.

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