Credete stia esagerando? Io no. Il Napoli oggi ha giocato alle 12.30 (orario che storicamente digerisce malvolentieri) contro l’Atalanta (che da qualche tempo è la nostra bestia nera) a Bergamo (azz!).

Anche Paolo Fox, senza tanti calcoli, avrebbe messo 1 fisso. E invece no: è uscito un 2. Merito di Dries Mertens che finalmente si sblocca dopo nove partite. E fin qui non ci piove. Ma che c’entra Bernardeschi, mi direte voi? Pazientate ancora un po’.

La partita del Napoli è finita intorno alle 14,00. Io ho chiuso il televisore e ho trascorso un “lieto” pomeriggio con i miei due “angioletti”. Poi verso le 20.00, dopo aver cenato con la mia famiglia, accendo di nuovo la TV e metto su Rai Uno per i titoli del TG (ascolto solo quelli ormai perché appena accendo arrivano gli angioletti che voglio guardare Paw Patrol, Pj Masks etc.) e sento che la giornalista dice che il Napoli capolista vince a Bergamo con un gol in sospetto fuorigioco. Come? Ma se durante la partita hanno detto che era regolare! Lo hanno controllato anche al VAR! Vabbè, si saranno sbagliati al TG1. Dopo qualche ora, messi a letto gli angioletti, guardo gli ultimi cinque minuti di Inter-Roma su Sky e in seguito ascolto Caressa  proferire che lui e i suoi tecnici hanno impiegato due ore di lavoro per sviluppare tridimensionalmente l’immagine del gol di Mertens per capire che forse è in fuorigioco. Dico ma stiamo scherzando? Ma sul serio esistono tipi così? E mostrano un’immagine ruotata che prende la giusta linea del fuorigioco, perché quella del VAR ha una tolleranza di 2/3 centimetri. In pratica hanno affermato senza dirlo che Mertens era in fuorigioco. Io tanta falsità e accanimento, mascherati da giustizia a tutti i costi, ma a senso unico, non ne ho mai visti. Ma caro Caressa, se tu hai impiegato due ore per capire che il fuorigioco forse c’è, credi che un arbitro abbia tutto questo tempo per un forse? Ma soprattutto avresti potuto impiegarle meglio ste due ore, o no? Così per non impazzire, chiudo e mi metto su internet e vedo che le testate on-line non parlano d’altro. Allora, per combattere la mia ulcera che si sta irritando, mi metto a scrivere…ed eccomi qua.  Ditemi voi se tutto ciò ha del ragionevole. Capite cosa ha scatenato il titolo sulla Rubentus? Capite dove sta la differenza? Se per stessa ammissione della Federazione il VAR ha una tolleranza per ridurre i tempi di giudizio; se per stessa ammissione della Federazione il VAR deve abbassare le statistiche degli errori arbitrali (non eliminarli del tutto) e lo sta facendo, allora perché cercare il pelo nell’uovo per esasperare gli animi? Il mani di Bernardeschi è un errore come tanti altri, capitato però con la Rubentus che insegue il Napoli. Il mani di Bernardeschi dalla moviola televisiva si vede benissimo, e suppongo anche dal VAR e parliamo, in media, di 75 cm di braccio. Allora la domanda da porsi è se sia più facile per un arbitro vedere un mani/braccio in area oppure un fuorigioco di 2/3 cm, tenendo conto che al VAR la tolleranza sul fallo di mani non è contemplata. E la polemica, tuttavia, non è mai stata sull’errore arbitrale, ma sul diritto che pseudo-giornalisti nordisti si arrogano di poter dire a noi del Sud cosa poter o non poter scrivere sui nostri giornali.

La dose si rincara, invece, nelle televisioni e sulla carta stampata, perché a Torino hanno capito che forse quest’anno non ce la faranno e allora devono screditare l’impresa; oppure perché a Torino hanno capito che se screditano l’impresa forse ce la faranno; oppure perché a Torino hanno capito che si può manipolare anche il VAR: indirettamente, come facevano Moggi, Giraudo e Bettega, lanciano segnali a chi deve intercettarli, così la prossima volta la tolleranza del VAR, anche se c’è, andrà a farsi benedire. Però tranquilli, solo nelle partite del Napoli!

E se vi pare, potete considerare le tre motivazioni come i tre aspetti di un unico e più grande progetto di piagnisteo alla juventina. Insomma, proprio se la sono legata al dito e non riescono a mandarla giù che Il Roma li abbia spudoratamente e definitivamente sputtanati. La politica del chiagne e fotte l’hanno imparata fin troppo bene.

d.A.P.

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