Ieri a Benevento Carlo Bonomi ha accusato il Sud di aver speso male i soldi che lo stato finora gli ha magnanimamente elargito. Continua la propaganda di regime contro il Sud.

Come un novello Goebbels, Carletto Bonomi non arresta la sua attività di ministro della propaganda contro il Sud. Ieri a Benevento, in visita all’hub vaccinale delle categorie economiche e produttive allestito nell’area Asi di Benevento (già 6mila le dosi inoculate e qualcuno pare essersene accorto), ha detto di essere molto contento che il 40% delle risorse del Pnrr sia per il Sud.

E non poteva essere diversamente, caro il mio Carletto, perché significa che tu sei riuscito nel piano (subdolamente studiato dai tempi del Conte I) di fotterti il resto, anzi molto, molto di più.

Su Il Mattino di oggi, infatti, un’analisi molto dettagliata delle 2500 inutili pagine del Piano Nazionale per le Risorse ai Ricchi (cioè tu e i tuoi scagnozzi del nord), condotta dal Prof. Gianfranco Viesti, dimostra come dei fantomatici, quanto insufficienti, 82 miliardi (il 40 % appunto) al Sud per ora non se ne veda neanche l’ombra. Il motivo sta tutto in ciò che quelle pagine non dicono e cioè nel fatto che gli 80 miliardi destinati al Sud nel testo ufficiale del Pnrr non ci sono. Se ne trovano solo 22 dei quali metà per interventi ferroviari (ma la Napoli-Bari era già stata finanziata con soldi pubblici). A conti fatti, per ora, al Sud arrivano le briciole (meno del 10%). “Non possono essere differenze dovute al caso (in un documento così importante!), ma sono i frutti di precise scelte” come giustamente scrive il Prof. Viesti.

Ti invito caldamente a leggere l’articolo, caro Carletto, alla luce del quale, probabilmente, capiresti quanto sia fuori luogo continuare con la tiritera che “negli anni sono state stanziate tante risorse per il Sud – dice – ma le abbiamo spese male. Bisogna fare autocritica”.  

Il Mezzogiorno non è disposto a fare nessuna autocritica per aver compiuto miracoli con le briciole che in 30 anni una precisa scelta politica a livello nazionale gli ha destinato. Mentre altri, sempre per la stessa scelta politica, allargavano i loro portafogli con i nostri soldi, accusandoci di non saper spendere e contemporaneamente bloccando i turn over nella pubblica amministrazione.

È un piano attentamente studiato nel tempo, caro Carletto, per permettere ai ministri della propaganda di regime come te, di sputare veleno sul Mezzogiorno, di screditarlo agli occhi del mondo con l’unico scopo di incassare il malloppo. La soluzione finale!

Ma, come vedi, ormai tu e tuoi amici siete carta letta. La realtà dei fatti e dei numeri abbiamo imparato e leggerla e decifrarla. Siamo maturi per contrapporre alla negazione dei nostri diritti, perpetrata da uno stato razzista e ingiusto verso una parte ben precisa dei suoi cittadini, iniziative e scelte all’occorrenza anche drastiche e risolutive.

Pensa, immagina, caro Carletto, se il Sud abbandona al suo destino quella che voi altri chiamate Italia? Cosa farai con i tuoi compari di merenda? Ci ricoprirai d’oro per trattenerci?

Sarà tardi perché la corda si sarà spezzata e varrà molto di più avere poco per noi stessi, che avere poco perché altri si sono fottuti quello che ti spettava!  

d.A.P.   

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